Bologna, 1 maggio 2019 – La battaglia delle macchine agricole tra Parigi e Bologna non è solo legittima concorrenza tra privati, cuore d...
Bologna, 1 maggio 2019 – La battaglia delle macchine agricole tra Parigi e Bologna non è solo legittima concorrenza tra privati, cuore del mercato libero, ma spiega meglio di un un manuale il peso dei rapporti internazionali sullo sviluppo economico. La mossa di Parigi è una dichiarazione di guerra a Bologna, ma, guarda caso, finisce per agevolare anche Hannover. La Francia sfida l’Italia e, indirettamente, avvantaggia la Germania, paese con il quale ha rapporti – politici ed economici – che godono di miglior salute rispetto a quelli tra Roma e i cugini d’Oltralpe.
In sintesi: in Europa ci sono quattro importanti fiere per le macchine agricole. Eima a Bologna e Fima a Saragozza negli anni pari, Sima a Parigi e Agritechnica ad Hannover negli anni dispari. Ora i transalpini hanno deciso di spostare il Sima negli anni pari (dal 2020) e pochi giorni prima del salone felsineo che corre il rischio non solo della concorrenza ma anche di vedersi bruciare le anteprime da parte dei transalpini. In compenso, negli anni dispari, Hannover verrebbe di fatto lasciata padrona del campo di un settore che vale 11 miliardi di euro in Italia, 12 miliardi in Germania e solo 4,5 miliardi in Francia.
Le associazioni dei produttori di categoria non hanno trovato un punto d’equilibrio. Le imprese italiane chiedono un intervento del governo. Eima ha chiuso l’ultima edizione con oltre 317 mila visitatori (+11%), oltre 50 mila operatori esteri e la partecipazione di 1.950 industrie espositrici. Non ha nulla da temere in termini di capacità e concorrenza, ma se esiste un Sistema Paese – termine tanto abusato nella retorica da convegni – è il momento buono per battere un colpo. In questo i francesi sono maestri. Le cronache dall’Eima 2018 registrano anche una visita di 17 parlamentari italiani.
«La delegazione – recita il comunicato stampa dell’epoca – era composta dagli europarlamentari Paolo De Castro (Pd), Nicola Caputo (Pd), Nicola Danti (Pd), Isabella De Monte (Pd), Damiano Zoffoli (Pd), Marco Zullo (M5S). Il Parlamento italiano era rappresentato da Filippo Gallinella (M5S); Gianpaolo Vallardi (Lega), Luciano Cadeddu (M5S), Maria Chiara Gadda (Pd), Chiara Gagnarli (M5S), Guglielmo Golinelli (Lega), Antonella Incerti (Pd); Marzio Liuni (Lega), Pasquale Maglione (M5S), Raffaele Nevi (Forza Italia); Debora Degl’Innocenti (Political Advisor dell’Onorevole Mario Lolini, Lega)». Qualcuno farà sentire la propria voce, in attesa di quelle del ministero dello Sviluppo Economico e dell’Agricoltura?
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by PAOLO GIACOMIN via il Resto del Carlino - Notizie di Bologna e dell’Emilia Romagna, di Ancona e delle Marche
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